La blockchain nel settore della logistica permette di tracciare i prodotti, e verificare la veridicità delle informazioni che li riguardano, come mai finora era stato possibile.
Così, ad esempio, si può risalire in una sorta di percorso all’indietro a tutta la storia del prodotto, dal luogo di produzione alle fasi di lavorazione fino all’arrivo al consumatore.

Oggi gli acquirenti sono sempre più attenti a molti aspetti, primo fra tutti quello della sostenibilità, quindi poter garantire la qualità e la provenienza di un prodotto permette di darne un valore aggiunto, immediatamente percepibile.

La tracciabilità permette anche di tutelare e proteggere il prodotto stesso.
Basti pensare a quanto la contraffazione danneggi in termini economici il Made in Italy.
Questo livello di tracciabilità nella supply chain è però possibile soltanto se tutte le informazioni relative a quel determinato prodotto sono verificate e soprattutto condivise, dalla marca, dal produttore, dal distributore, dal rivenditore, dai fornitori, fino al consumatore finale.

La condivisione delle informazioni avviene attraverso la blockchain.
Come funziona la tecnologia che lo rende possibile? E quali sono le applicazioni concrete?
Viene in nostro aiuto una riflessione condotta da Lanfranco Finucci, autore per Blockchain4innovation, che ha tradotto il whitepaper di VeChain.

Blockchain e scambio di informazioni

Lo sviluppo della tecnologia informatica e di Internet ha fatto sì che la collaborazione potesse diventare più efficiente.
Un’impresa o un’organizzazione oggi condivide al suo interno le informazioni in questo modo, ma quando si parla di collaborazione tra diverse entità, c’è ancora molta reticenza per via della sicurezza dei dati, della riservatezza aziendale, della privacy e della responsabilità legale.

La logistica è proprio l’esempio più lampante di informazioni che devono essere condivise tra la marca, il produttore, il distributore, il rivenditore, il consumatore, il regolatore e i vari fornitori di servizi.
Oggi esiste un modo affinché lo scambio di dati, il flusso di informazioni, sia molto più efficiente.

Il tutto grazie alla blockchain, una piattaforma globale che permette a più partecipanti di connettersi nello stesso momento e gestire gli “oggetti digitali”, gli utenti e le loro operazioni con un cosiddetto protocollo di consenso. In poche parole, un sistema sicuro.
I partecipanti, infatti, possono creare, accedere e mantenere i dati attraverso un meccanismo di consenso. I dati possono essere aggiunti, ma non manomessi.

Quando si parla di blockchain si parla di “Macchina della Fiducia”.
In pratica, varie parti possono garantire la sicurezza dei dati in un modo comodo e agevole.
Non solo il flusso delle informazioni è più accurato e tempestivo, ma viene anche trasmesso il “valore” dei dati stessi….

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