Il 2017 si apre sotto il segno delle smart road, della bigliettazione elettronica, del rilancio del trasporto pubblico locale e in generale della mobilità sostenibile. Le strade intelligenti sono sempre più vicine sia in Europa che in Italia: il nostro paese sta per lanciare una grande sfida che si sta già concretizzando con l’annuncio del matrimonio tra Anas e Ferrovie dello Stato, ma anche con l’intesa firmata nei giorni scorsi tra Anas e Open Fiber per la diffusione della banda larga. L’auto connessa e a guida autonoma è al centro della strategia della Commissione Europea e delle maggiori case costruttrici che stanno indirizzando le loro attenzioni anche sui mezzi pesanti. Il rilancio del trasporto pubblico locale passa attraverso una grande iniezione di risorse stanziate alla Legge di Bilancio 2017 per il rinnovo del parco bus e dall’approvazione del decreto sulla bigliettazione elettronica: finalmente l’Italia ha un testo che consente di avere sistemi interoperabili e digitali per il pagamento dei biglietti e abbonamenti (per i quali non si esclude l’introduzione della detrazione fiscale). Anche sul fronte della riforma del Tpl, bocciata prima di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale dalla Consulta, si sta lavorando con l’intenzione di stringere i tempi. Inoltre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in tandem con l’Ambiente sta avviando i tavoli per la redazione del Piano strategico per la mobilità sostenibile che l’Italia deve presentare entro il prossimo settembre. Battuta d’arresto invece per la riforma del codice della strada: entrambi i rami del Parlamento hanno in stand by provvedimenti sul tema, ma sembra allontanarsi l’approvazione definitiva.

Bigliettazione elettronica e rilancio del Tpl
Tra le più importanti novità di quest’anno compare il decreto sulla bigliettazione elettronica, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 10 gennaio scorso (DECRETO 27 ottobre 2016, n. 255 – Regolamento recante regole tecniche per l’adozione di sistemi di bigliettazione elettronica interoperabili nel territorio nazionale), per il quale TTS Italia ha partecipato al gruppo di lavoro lanciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il provvedimento, molto atteso nel settore, in vigore a partire dal 25 gennaio, cambia il concetto di tickets, che grazie alla tecnologia a supporto, diventa interoperabile, può coprire un numero infinito di servizi e mettere in campo soluzione ah hoc per la lotta all’evasione tariffaria, uno dei grandi problemi del trasporto locale. Le regole tecniche, contenute nell’allegato A del decreto, si applicano in prima battuta ai nuovi sistemi o a quelli esistenti in caso di grandi modifiche o ampliamenti significativi. Tra i requisiti minimi richiesti ai sistemi di bigliettazione elettronica di nuova generazione, in primis, l’interoperabilità dei processi di emissione, caricamento, rinnovo, ricarica, validazione e controllo dei titoli di viaggio, poi l’integrazione con altri servizi di mobilità come car-sharing e bike-sharing e servizi di sosta, anche in altri ambiti territoriali. Infine la possibilità di usare smart phone per il pagamento e l’obliterazione automatica ogni volta che si sale a bordo o si cambia mezzo.

Ma questa non è l’unica novità che investirà il trasporto pubblico locale. La legge di Bilancio 2017 ha ridato fiato al settore mettendo in campo oltre 3 miliardi per i prossimi 16 anni per il rinnovo delle flotte, a cui si aggiungono ulteriori finanziamenti derivanti dai Fondi di coesione 2014-2020 per un miliardo di euro. Insomma, lo svecchiamento del parco mezzi sembrerebbe assicurato anche dall’introduzione in via sperimentale di metodologie di acquisto dei bus attraverso un centrale unica di committenza identificata in Consip che per il momento gestirà un budget limitato a 150 milioni di euro per gli anni 2017-2019.

Dopo lo stop alla riforma Madia arrivato dalla Consulta, il Ministro Graziano Delrio ha ipotizzato un passo in avanti per il rinnovo delle regole del Tpl con bacini di gare più piccoli e lotta all’evasione. Secondo alcune voci, il Governo starebbe pensando a un provvedimento normativo d’urgenza per incassare la riforma, nel quale, potrebbe comparire anche la decontribuzione degli abbonamenti. In ogni caso, in questo capitolo, la parola d’ordine è “puntare all’innovazione“. Lo ha ribadito il Ministro Delrio annunciando anche i lavori di avvio del Piano strategico della mobilità sostenibile (in tandem con il Ministero dell’Ambiente) che l’Italia è chiamata a redigere entro il prossimo settembre.

Smart road e veicoli intelligenti
Tra le priorità del 2017 ci sono sicuramente le strade intelligenti. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con la Struttura Tecnica di Missione guidata da Ennio Cascetta hanno lanciato a metà 2016 un grande lavoro per la definizione degli standard funzionali per le smart roads. In più il matrimonio tra l’Anas – che ha già indetto alcuni bandi per i sistemi di smart road – e il Gruppo Ferrovie dello Stato è finalizzato proprio a facilitare il passaggio di tecnologie verso le strade. Anche l’Europa si sta pesantemente muovendo su questo fronte, passo molto importante per lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma al centro delle strategie delle maggiori case automobilistiche.

La Commissione Europea infatti ha presentato il 30 novembre scorso le linee guida per i Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS) che porteranno sulle strade europee le auto senza pilota. Si tratta di stabilire un quadro di riferimento complessivo da qui al 2019 quando le prime vetture a guida autonoma arriveranno sul mercato. L’obiettivo Ue è la realizzazione di una rete unificata a disposizione di tutti i costruttori, in modo da non frammentare il mercato con standard differenti. La sfida nel lancio di tali tecnologie risiede anche nel controllo della privacy, la protezione dei dati personali è uno degli elementi cruciali che determineranno lo scambio di informazioni tra le vetture. A partire dal 2018 saranno introdotte le prime leggi ad hoc. Nel frattempo le linee guida puntano sull’incremento delle funzioni intelligenti intermedie delle macchine: la loro capacità di parcheggiare o di frenare, la comunicazione con altre macchine per avvertire ad esempio se c’è un incidente e infrastrutture adeguate. Fra danni evitati e vite salvate, si calcola un risparmio fra i quattro e i dieci miliardi di euro.

Codice della strada
Sembrano allungarsi i tempi per la riforma delle regole stradali. La legge delega all’esame della Commissione Lavori Pubblici del Senato è ferma da mesi. Si attende di sciogliere un nodo burocratico innescato dal parere negativo della Commissione Bilancio: una relazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe dovuto indicare la strada, ma sarebbe ferma al Ministero dell’Economia, poco convinto di “promuovere” il provvedimento. Così da più direzioni giungono voci negative sul futuro del testo di legge: forse si dovrà attendere una nuova legislatura, con 5 anni davanti e la volontà di mettere le mani su una materia di grande interesse per gli italiani al volante. Anche la Commissione Trasporti della Camera ha costituito un comitato ristretto per fare un testo unico dei molti ddl di modifica del Codice della strada.